Un Quaderno edito dal Sole 24 Ore Sanità, pensato per un target di manager del SSN riassume lo stato della ricerca e dell’innovazione in materia di automonitoraggio della glicemia e propone un approccio diverso alla questione. Diabete Italia lo propone alla riflessione delle Associazioni fra persone con diabete.

In questi mesi e anni, le Associazioni del volontariato fra persone con diabete sono giustamente molto impegnate nel difendere l’accesso ai presidi per l’automonitoraggio del diabete sia in termini di qualità sia in termini di rispetto della prescrizione.

L’autocontrollo conta quanto l’alimentazione, l’esercizio fisico e, quando esiste, quanto la terapia farmacologica. Non certo di più. Ma è indubbiamente la ‘firma’, l’elemento caratteristico del diabete.
L’automonitoraggio della glicemia ha aperto una gamma enorme di prospettive nell’assistenza alla persona con diabete, permettendo di fondare su basi nuove non solo la terapia e la relazione ma i ruoli reciproci del ‘curante’ e del ‘paziente’. Se alla Diabetologia oggi è riconosciuta una ‘marcia in più’, una leadership culturale fra le discipline che affrontano la cronicità, questo si deve proprio alla disponibilità immediata del dato che meglio sintetizza la condizione di salute della persona con diabete, la sua glicemia.

Non è facile far capire ai decisori della Sanità (che a volte non fanno nemmeno parte del SSN) l’importanza  dell’autocontrollo.  È servita un’intera generazione di diabetologi per trarre, una dopo l’altra, tutte le conseguenze, pratiche e teoriche, aperte dall’automonitoraggio. Affiancati in questo dalle persone con diabete e dalle loro associazioni che spesso hanno svolto un ruolo di stimolo anche nei confronti degli Specialisti.

Pochi mesi fa ad Angela Girelli, presidente della Sezione Regionale Lombardia della AMD, e a me, è stato richiesto di stendere un ‘Quaderno’ allegato al Sole 24 Ore Sanità, sull’automonitoraggio. Lo abbiamo fatto a titolo personale, come Diabetologi. Abbiamo raccolto la sfida di parlare del diabete e dell’autocontrollo a persone che non sono specialiste della materia, a volte non sono nemmeno laureati in Medicina e che comunque sono manager.

Non abbiamo scelto la facile strada della rivendicazione sottolineando quanto sia frequente e seria la malattia diabetica mal curata, quanto siano costose le conseguenze. Ci siamo chiesti: chi meglio di un manager può cogliere l’utilità di uno strumento di misura quale l’automonitoraggio? Da qui è nato un approccio differente al tema.

Diabete Italia ha come obiettivo anche quello di condividere e scambiare materiali che possano aiutare la riflessione delle Associazioni e delle Società scientifiche, in particolare dei loro leader e che possano aiutarci a ‘parlare diverse lingue’, a confrontarci con target sempre più esterni ma sempre più rilevanti.

Iniziamo questa condivisione di materiali proprio proponendovi il testo di questo ‘Quaderno’ intitolato: L’automonitoraggio della glicemia: la sfida dell’outcome e della innovazione apparso nel febbraio 2011 come allegato al Sole 24 ore Sanità.

Umberto Valentini

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