Siamo alla fine anche di questo 2006 ed è tempo di bilancio…

Purtroppo se mi soffermo e penso a come è andata, la mia mente corre subito a questi ultimi mesi che hanno saputo offuscare anche quei momenti di serenità che abbiamo trascorso a volte forse troppo velocemente, da non apprezzarli nemmeno…

In poco più di un mese e mezzo abbiamo scoperto, in tempi diversi, che le nostre due bambine, anzi le nostre due “dolcezze”, rispettivamente di 4 e 10 anni, sono diabetiche!!

Tutto d’un tratto ci siamo trovati catapultati in un modo sconosciuto e che soprattutto per questo ci spaventava, dove anche le piccole abitudini hanno dovuto cambiare per lasciare il posto a delle nuove consuetudini, e non mi riferisco alla privazione dei dolci, che tutte le persone ignoranti in materia come lo eravamo noi, associano al diabete, ma al semplice fatto che ad esempio, il bacio del buongiorno alle mie bambine, ora è seguito da una puntura di insulina.

Siamo stati sfortunati forse, ma lo potevamo essere molto di più e questo lo possiamo dire, non perché siamo degli incoscienti, ma perché intorno a noi, sin dal primo giorno, abbiamo trovato persone che hanno saputo formare, ognuno a loro modo, un cordone che non ci ha fatto cadere nella disperazione ma ci ha trasmesso prima di tutto tanta forza e poi sicurezza nel fatto che anche noi ce l’avremmo potuta fare.

Quindi questo ultimo giorno dell’anno ci piacerebbe poterlo dedicare proprio a loro, allo staff che ci ha accolto in quel reparto di Pediatria al 4° piano dell’Ospedale S. Chiara e ci riferiamo a:

  • tutte le infermiere e alla caposala che oltre alla loro professionalità, anche con il loro sorriso, le loro frasi rassicuranti, ci hanno fatto sentire che eravamo all’altezza per poter affrontare e superare una novità tanto grande…
  • al personale ausiliario che anche con le parole più semplici, mentre ci portavano il pranzo o ci rifacevano il letto, sapevano farci sentire come in una grande famiglia dove quando qualcosa non va, si sente comunque il calore delle persone che ci stanno intorno…
  • alle dottoresse diabetologhe che ci hanno educati a questa malattia, che non deve spaventare, ma nemmeno essere sottovalutata e dalle quali abbiamo capito che la qualità della vita delle nostre bambine non sarà peggiore perché dovranno rinunciare ad un gelato, ma anzi il gelato ci potrà essere associato a tante altre cose molto più genuine che purtroppo, dalle nostre abitudini quotidiane, stanno sempre più scomparendo…
  • alle mamme dell’Associazione diabete giovanile di Trento, che ancora in ospedale sono venute per confortarci con le loro esperienze, mettendosi a disposizione in qualsiasi momento per qualunque domanda che sentissimo il bisogno di fare o dubbio che ci possa sorgere o anche solo per avere un consiglio e ci hanno illustrato in breve anche le belle iniziative che l’Associazione organizza…

Grazie a tutte queste persone le nostre piccole hanno trascorso i giorni in ospedale con la massima serenità senza  risentirne in alcun modo, conservando però il ricordo dei sorrisi, delle carezze affettuose sulle loro manine e delle  strizzatine d’occhi…

Come ho detto, catapultati in un nuovo mondo, dove comunque abbiamo trovato chi ci ha afferrato con forza e ci sta accompagnando passo per passo in questo cammino mettendosi a disposizione per permetterci pian piano di affrontarlo da soli, anche se siamo sicuri che soli non ci lasceranno mai!!!

Vista l’occasione, possiamo dire che il nostro è un Dolce Grazie da consumare con tranquillità, perché non fa alzare gli zuccheri!!!



I genitori di Alessia e Jessica